Il sangue delle donne: tra mito e tabù

sangue

“Se l’Homo Sapiens ha trovato mille espedienti per proteggersi dal freddo, dalla fame, dalla malattia o dagli incerti della natura, se ha saputo esplorare e colonizzare tutte le terre, viaggiare nell’universo e inventare armi sofisticate per uccidere i suoi simili, è inevitabile constatare che riguardo alle mestruazioni è rimasto spesso sul registro dell’irrazionale. Nonostante la sua banalità, il ciclo resta un fenomeno misterioso, circondato da leggende, superstizioni, reticenze e stereotipi la cui persistenza non può che stupire.”.

 

[Questo è il mio sangue – Elise Thiébaut, trad. a cura di Margherita Botto]

Continua a leggere

Eloisa, l’amore e il logos.

 

abelardo-e-eloisa-698151

Nel XII secolo si moltiplicarono le scuole urbane, seguite presto dalle università; aumenta il numero degli studenti mossi da una sorta di bulimia del sapere […]. Dovranno passare secoli prima che le ragazze accedano alle scuole o all’università. Se, in via del tutto eccezionale, posseggono una cultura, come è il caso di Eloisa, se ne saranno impossessate all’interno delle mura domestiche.“.

[Le donne nell’ordine feudale. Paulette L’Hermite-Leclercq in Storia delle donne, a cura di Christiane Klapisch-Zuber] Continua a leggere

Le favorite del Re, il popolo a Versailles.

a174657188eb95ba7a2c42af6f45ad5f

 

“Louise-Julie, Contessa di Mailly, Pauline-Félicité, marchesa di Vintimille, Diane-Adélaide, duchessa di Lauraguais. Hortense-Félicité, marchesa di Flavacourt, e Marie-Anne, marchesa di La Tuurnelle, contribuirono tutte, in maniera più o meno diretta, a iniziare il giovane all’erotismo, all’amore, alla politica, ma anche a creare quel clima di scandalo che gli avrebbe alienato il rispetto dei sudditi.”.

 
[Amanti e regine, il potere delle donne – Benedetta Craveri]

 

Continua a leggere

Iside, modello di madri e regine.

iside e osiride

 

“La donna rappresenta la terra […]. D’ altra parte l’ uomo che procrea pare quale rappresentante dall’ Oceano, quale elemento fecondante. L’ oceano sta, allora, alla terra come l’ uomo alla donna. Ma chi ha il primato in questa unione? […] Bellerofonte e Poseidone cercano di ottenere il trionfo del patriarcato, ma di fronte al segno della maternità che concepisce, entrambi retrocedono sconfitti.”.

[Il matriarcato – J.J. Bachefon, trad. a cura di Giampiero Moretti] Continua a leggere

La burnesha, la virgjina e la donna: storie d’ amore.

130294-hd.jpg[Foto a cura di Paola Favoino]

 

“Spogliata d’ ogni potere all’ avvento della proprietà, il destino della donna è legato attraverso i secoli al destino della proprietà privata […]. Coltivare la terra paterna, rendere un culto ai mani del padre, è per l’ erede un solo e medesimo obbligo: egli assicura la sopravvivenza degli avi in terra e nel mondo sotterraneo […]. Ormai la donna col matrimonio non è più prestata da un clan ad un altro: è strappata alla gente tra cui è nata e immessa brutalmente tra quella dello sposo; egli la compra […].”.

[Il secondo sesso – Simone de Beauvoir, trad. a cura di R.Cantini e M. Andreose] Continua a leggere

Ipazia, simbolo della ragione.

ipazia

“Vi era una donna in Alessandria il cui nome era Ipazia. Costei era figlia di Teone, filosofo in Alessandria, ed era giunta ad un tale culmine di sapienza da superare di gran lunga tutti i filosofi del suo tempo; subentrò nella scuola platonica, ripristinata da Plotino, insegnando a chi lo volesse le discipline filosofiche […]. Da ogni parte accorrevano a lei coloro che volevano discutere di filosofia.”.

 

[Storia ecclesiastica VII, 15- Socrate Scolastico] Continua a leggere

Essere Maria Antonietta

800px-Marie_Antoinette_and_her_Children_by_Élisabeth_Vigée-Lebrun.jpg

” Aveva gli occhi non belli, ma capaci di assumere qualunque espressione […]; non sono del tutto sicuro che il naso fosse quello giusto per il suo viso. La bocca era decisamente sgradevole, il labbro […] è stato citato come tratto nobile e distintivo della sua fisionomia, ma sarebbe potuto servire solo per rappresentare la collera e l’ indignazione e non era questa l’ espressione abituale della sua bellezza; il petto era un po’ troppo piatto, e il busto sarebbe potuto essere più elegante; mani e braccia così belle non ne ho più viste.”.

[Alexandre De Tilly – Citato in ‘Amanti e Regine’, di Benedetta Craveri] Continua a leggere