Le donne nel mito, parte settimana: Ifigenia

Sacrifice-of-Iphigenia-1740-1742

 

“E le preghiere e le invocazioni al padre
e l’età verginale non curarono
i duci bramosi di guerra: e ordinò il padre
ai ministri, dopo la preghiera
di levarla come una capra, alta sull’ara,
con fermo cuore, avvolta nei pepli e prostrata;
e della bocca bella con bavaglio trattenere la voce
imprecante alle case,
con violenza e con muta forza di freni.
Ed ella, discinte al suolo le crocee vesti
ciascuno dei sacrificatori con dardo di pietà
dagli occhi colpiva, bella come un dipinto,
volendo parlare.”
[Agamennone, Eschilo, vv.228-43, trad. a cura di R.Cantarella]

 

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La caccia alle streghe, la colpa di essere donna.

“[…] Perché le streghe non si arricchiscono; perché pur avendo il favore dei principi non collaborino alla rovina di tutti i loro nemici; perché siano incapaci di nuocere ai predicatori e agli altri loro persecutori.
[…] Le streghe non si arricchiscono perché il diavolo si compiace di oltraggiare il creatore comprando le streghe al più basso prezzo possibile, e poi perché non si facciano notare a causa delle ricchezze.
[…] Esse non nuocciono ai principi […] per conservarseli amici. E se si domanda perché non nuocciano ai loro nemici, bisogna rispondere che l’angelo buono, da parte sua, impedisce tale stregoneria.”

[Malleus Maleficarum- Kramer e Sprenger, brano tratto da Il Marchio della strega, di Ermanno Gallo] Continua a leggere

Salem, un gioco pericoloso.

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“Questo libro si occupa di una fantasia. […] Il nocciolo di questa fantasia era che vi fossero, da qualche parte, in seno alla società, un’ altra società, piccola e clandestina, che non solo minacciava la vita della prima, ma che era anche dedita a pratiche considerate del tutto abominevoli, nel senso letterale di anti-umane.”.

                                                                     [I demoni dentro, prefazione, Norman Cohn] Continua a leggere